Giornata dedicata alle feste tradizionali di Kyoto.
In tarda mattinata, siamo andati al Parco Imperiale di Kyoto per il Jidai Matsuri: si tratta di una grande parata, con i partecipanti in costume d’epoca, presentati per ogni periodo storico.
Se la ricostruzione mi sembra molto riuscita, attirando un sacco di gente, non è una festa molto divertente: non è il carnevale di Nizza, non ci sono coriandoli o musica, nessun ballo, nessun anima festosa come abbiamo visto in altri Matsuri. Tutto è molto solenne. Sembra quasi una parata militare.
Siamo poi saliti fino a Kurama in metro e autobus, poi a piedi per l’ultimo chilometro (dopo il Fushimi Inari, niente ci spaventa) per il Festival del fuoco: le persone fanno grandi torce e le trasportano in processione per le strade per attirare la buona fortuna. Ancora una volta, non ho trovato che ci fosse un clima di festa, i festeggiamenti si svolgono per lo piu per le persone che preparano le loro torce, si preparano per la sfilata, passano un momento speciale din famiglia. Tutti gli altri sono al di fuori del gruppo.
Kurama è un piccolo villaggio e treni e autobus riversano una marea di turisti e curiosi Kyotoiti (e i più attenti sono arrivati muniti di pranzo a sacco, perché non c’è un chiosco a panini). Un circuiti è realizzato nel paese, in modo che le persone possano muoversi e vedere le varie torce, fisse o trasportate. Ma in molti casi il circuito e al di fuori dal percorso delle torce. E’ stato un po’ come fqre una coda per ore in una folla densa.
In particolare mi sono sentita come un pesce fuor d’acqua, in una festa locale e di famiglia. Ed eravamo un sacco di pesci.
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