Per presentarvi in maniera più approfondita questo blog, forse è bene cominciare dal come e dal perchè.
A partire saremo in tre: Xim, Lô e Marie (io). Ognuno di noi scrive secondo i propri desideri. Xim e io siamo sulla trentina, Lô sulla quarantina, ma l’età, è soprattutto nella testa, e nel nostro caso, siamo eternamente giovani. Inoltre, siamo tutti e tre praticanti di Aikido. Cominciate a “percepire” il collegamento con il Giappone?
Xim è italiano e praticamente trilingue, visto che il suo inglese è eccellente e il suo francese migliora di giorno in giorno. Lô e io siamo francesi. Il blog sarà trilingue, in modo che le nostre famiglie possano seguire i nostri viaggi, e alcuni dei nostri amici sono anglofoni, ma non comprendono molto (bene) il francese o l’italiano. Ecco spiegato il nostro lato cosmopolita.
Xim ha vissuto sei mesi a Sendai, durante i suoi studi. Conosce già il paese, la sua gente, le sue strane abitudini, ed è un fantastico tour operator. Lô ha studiato cinese per 5 anni, quindi sarà la nostra personale risorsa per la comprensione dei kanji. Quanto a me, cerco di immergermi nella comprensione di questo popolo, a volte cosi straniero e altre volte così vicino, a seconda del lato che osservate.
Perché andare in Giappone? Io parlo per me e lascio che gli altri parlino per loro stessi. Da circa quindici anni ho un’attrazione “estetica” per il Giappone, che può essere spiegata in parte per il mio gusto per l’Art Nouveau e il suo “giapponismo“. Sono senza dubbio più interessata all’arte “classica” o “di spirito essenziale”, l’efficienza nella semplicità . Anche la letteratura ha avuto la sua influenza, ovviamente con Murakami (che ho letto prima che diventasse tanto di moda), ma anche Soseki e Basho, soprattutto per i loro haiku. Non sono un fan di manga o anime, anche se ho chiesto specificamente che una giornata fosse dedicata al museo Ghibli. Ho un culto personale per Totoro. Grazie a quello che conosco del Giappone, devo dire che ci sono elementi che hanno una vera risonanza in me, e altri aspetti che invece mi preoccupano. Andarci per conoscere o almeno cercare di capire le cose, mi è sembrato essenziale in questa fase della mia vita. E c’è anche l’Aikido, ovviamente. Tra l’altro il titolo di questo blog attinge proprio a una delle frasi di Hitohira Sensei: Sukoshi Mainichi, un po’ tutti i giorni, (a proposito dei suburi).
Andremo in Giappone per vedere i fiori di ciliegio. Sebbene saremo in città, sicuramente, ma ciò che ci interessa maggiormente, e su questo siamo tutti d’accordo, è la natura, anche se addomesticata e “incorniciata”. Il Giappone non è una cartolina interamente idealizzata, ma spero che troveremo immagini, persone, incontri che ci arricchiscono per il resto della nostra vita.
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