Abbiamo preso il nostro bastone del pellegrino per visitare il tempo Ishite-ji. Non abbiamo girato l’isola di Shikoku come ha fatto il nostro amico Jehan per raggiungere il tempio n ° 51 del pellegrinaggio, abbiamo giusto camminato poco più di un chilometro dal nostro ryokan.
Un enorme Buddha di 16 metri domina il tempio da una collina: difficile non notare un segno così evidente. Dopo aver completato il rito della purificazione, all’ingresso del tempio, si entra nello stesso. Si tratta di un anticamera dell’area sacra dell’edificio stesso, dal momento che in questa zona ci sono diversi edifici, pagode e piccoli santuari. Alcuni pellegrini erano già presenti, intenti ad accendere le candele e piccoli fasci di bastoncini d’incenso il cui profumo riempiva l’aria.
I templi buddisti o shintoisti sono diversi dalle nostre chiese dove c’è sempre qualcuno in procinto di essere inchiodato su una croce, trafitto da frecce, o non so quale altra prova terribile. Nel tempio Ishite-ji, come nella maggior parte dei templi buddisti, probabilmente c’è un piccolo angolo con facce terribili, ma soprattutto, c’è il volto gioioso di Buddha, in tutti i casi pacato, sorridente, benevolo.
Ci siamo trasformati in Indiana Jones per attraversare la collina attraverso un tunnel, protetto da una miriade di piccoli Buddha che si trovavano lungo il cunicolo. Il tunnel è scarsamento illuminato e come eravamo da soli, ci siamo sentiti un po’ all’avventura.
La presenza di diversi templi per il pellegrinaggio in Shikoku a volte porta a scene surrealiste quando per esempio si cammina per un centro commerciale e ci si imbatte in un pellegrino con il suo camice bianco, il cappello, il suo grande zaino e il bastone che emette un suono particolare.
Sotto il castello di Matsuyama c’è un parco, che in realtà è già parte del castello stesso: il Ni-no-maru. Si trova nel secondo recinto del castello (da cui il nome). Gli edifici e i bastioni non esistono più. Gli scavi archeologici e le vecchie planimetrie, tuttavia, sono ricostruite tramite il layout del giardino. Si distinguono molto bene verande e anche i tatami, riprodotti tra i sentieri. Il posto era molto tranquillo perché eravamo praticamente gli unici visitatori e siamo stati in grado di godere di pace e tranquillità nei pressi di un piccolo stagno dove le carpe koi nuotavano placide (assolutamente enormi).
Ora ci stiamo preparando per attraversare il mare per raggiungere la nostra prossima destinazione: Beppu.
Ci avete coinvolti e appassionati , questo viaggio lo stiamo vivendo con voi ,ogni tanto ridiamo ma soprattutto non vediamo l’ora che arrivi il diario del giorno per scoprire grazie ai vostri resoconti questo bel paese così diverso dal nostro e così affascinante ,buon proseguimento ! Mi manca nel racconto un po’ di cucina orientale…. Si mangia poco? Baci zia letizia
Nono anzi mangiare si mangia Sto preparando il post arriverà a breve 😊