Nelle ultime settimane, sto seguendo un MOOC AFPA sulle 100 tecniche di base della cucina professionale. Il MOOC è ben progettato, anche se penso che ci sia molto da digerire in breve tempo.
In breve, Xim ha pensato che sia un bene che segua corsi di cucina, ma che vorrebbe anche vederne il risultato…
(Naturalmente mi ha un po’ infastidito la sua battuta, perché non penso di essere una cattiva cuoca alla base…)
Quindi, signore e signori, eccovi presentata davanti ai vostri occhi, la mia prima crema Dubarry (esattamente, signora).
In se, la realizzazione non è complicata, ma la cottura è lunga. Se togliamo i termini tecnici, si tratta di una zuppa di porri ispessita con cavolfiore e crema. Con i termini tecnici, dobbiamo spolverare di farina (cfr: in Francese “singer“) i porri dopo averli fatti soffriggere (cfr: in Francese “suer“).
Ho qualche piccolo rimpianto per questa prima preparazione:
* Xim è rientrato dicendo: “Ho fame”, e ci vogliono 40 minuti di cottura.
* Così, in preda al panico, ho dimenticato di aggiungere il sale… Ciò equivale a una dichiarazione di guerra franco-italiana… Ops…
* Le punte del cavolfiore per la decorazione, bollite all’inglese, sono sciape (non solo per la mancanza di sale…) forse dovrebbero essere cucinate in brodo.
* Xim, aveva davvero troppa fame, e non mi ha lasciato il tempo per passare la vellutata al colino, e la consistenza non era esattamente quella di vera crema Dubarry.
Anche se sono abbastanza soddisfatta del risultato, è perfettibile.
Xim mi ha autorizzato a rifarla 🙂
Buon segno.
Postscriptum: mi sono resa conto che ci sono molte ricette per la crema Dubarry cream su Internet. Nella ricetta proposta dalla AFPA, ci sono i porri ma non necessariamente nelle altre.
Quella che più le assomiglia è la ricetta dello Chef Simon.
Sicuramente non devo avere il rimorso, la prossima volta, di aggiungere qualche spezia e un po’ di fantasia.
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