E’ con grande emozione e tristezza che ho appreso giovedi scorso, la scomparsa di Terry Pratchett autore di cui amavo i romanzi. Ho finito un paio di settimane fa il suo ultimo, “Derailed”, e non vedevo l’ora di leggere il prossimo, che purtroppo non esisterà.
Ho scoperto i suoi romanzi alla fine del 1990 e i mesi di maggio e novembre erano quelli in cui aspettavo le pubblicazioni delle traduzione francese dei suoi romanzi. Ricordo numerose volte di aver scelto la lunga fila alla cassa della biblioteca, solo per iniziare a divorare l’ultimo romanzo pubblicato. Era già una sorta di pellegrinaggio. Mi sono ritrovata più volte a ridere da sola, il naso nel mio libro.
Mi sono sempre rammaricata di non aver potuto dire di persona “grazie” a Sir Terry Pratchett, per le risate, i momenti di riflessione, perché dietro il suo universo burlesque, c’era sempre uno sguardo critico al nostro mondo. Nel suo multiverso un po’ delirante, con maghi, dei che giocano a dadi con le sorti umane, troll, folletti, streghe fantastiche si ritrova una riflessione sulle mancanze della nostra società, la sua esuberanza, i suoi eccessi, ma anche una forma di speranza.
Avrei voluto che Terry Pratchett che facesse come il suo personaggio Nonna Weatherwax, che tiene un cartello con su scritto “non sono morta!”
Ho il cuore pesante, ma so ci ha lasciato delle belle letture intelligenti, pronte a darci un sorriso ogni qual volta vorremo leggerle.
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